NEVE - LE ALPI GIULIE
Vuoi conoscere alcuni tracciati alpinistici delle Alpi Giulie? Ecco qui alcune fotografie con un testo preparato da Nicodemo e Valentina ORTIGA...

Introducendomi con questa frase del grandissimo, e indimenticato alpinista triestino, voglio tentare di trasmettere, a chi non ha avuto la fortuna di nascere in Friuli come me, una piccola parte di quanto in diciassette anni di alpinismo ho avuto la fortuna di ammirare.
Anch’io come Kugy, ho spaziato dal Monte Rosa, ai Tauri dalle Dolomiti e alle Caravanche ma ciò che ho potuto vedere sulle splendide Giulie Slovene è quello che più mi ricorderò se avrò la fortuna di invecchiare.
Il Parco Naturale del Tricorno conosciuto in tutto il mondo, non è forse apprezzato in tutta la sua maestosità da chi non ha potuto visitarlo di persona e con il seguente itinerario, che propongo, invito tutti gli amanti della natura incontaminata a visitarlo.


La Rjavina dalla Staniceva Koca 1

Di tutti i vari percorsi che raggiungono la cima del Triglav e che io di persona, ho percorso, mi sento senza ombra di dubbio, di indicare, quello che parte dalla Valle del Kot come il più bello in senso assoluto, e che nel contempo permette di raggiungere a seconda che si voglia stare due o tre giorni diverse bellissime cime.
Raggiunta Mojstrana pochi chilometri dopo Kranjska Gora si seguono le indicazioni per la Valle del Kot da prima su strada stretta e a tratti sterrata, poi più larga e infine su una ripida sterrata fino a raggiungere il parcheggio a quota 940 m..
Da qui si inizia a camminare su un dolce sentiero nel bosco che poi diventa sempre più ripido fino a raggiungere, sotto le opprimenti pareti nord della Rjavina, un promontorio denominato Pekel, dove si possono trovare fino ad estate inoltrata tracce di neve. Di qui si prosegue per detriti e ripide lastre di roccia fino a raggiungere a quota di circa 2000 m. il bivio che piega a destra per l’impegnativo sentiero attrezzato che raggiunge Vrbanoca Spica.
Lasciato a destra tale sentiero si prosegue fino a raggiungere a 2100 m. il bivio per la ferrata che conduce alla cima della Rjavina.
Proseguendo dritti si raggiungerebbe in circa 4 ore dalla partenza il bellissimo ed accogliente Rifugio Valentina Stanica intitolato al Prete Alpinista sloveno che fu il quarto salitore nella storia della cima del Triglav.


La Staniceva Koca dalla Rjavina 1

Penso in ogni caso che valga la pena di girare a sinistra e imboccare la ferrata, molto bella e mai estremamente impegnativa, che porta alla cima della Rjavina.
Per roccette, canalini, piccoli diedri sempre ottimamente attrezzati, si raggiunge un intaglio a quota 2480 m. dove, a destra si trova il sentiero che ridiscende al Rifugio, e a sinistra si percorre il resto della ferrata che attraversando due antecime porta alla cima della poderosa Rjavina. Questo è senza dubbio il tratto tecnicamente più difficile ma è talmente ben attrezzato che ci si muove sempre in grande sicurezza. Bellissimo panorama sulla parete est del Tricorno con il suo ghiacciaio e bellissima visione su tutte le circostanti cime.
Un caldo consiglio è quello di evitare l’ascensione alla cima in caso di mal tempo poiché ogni anno vi sono molti incidenti causati dai fulmini.
Si ripercorre il tratto di ferrata fino al bivio di quota 2480 m. e da lì si prosegue diritti per la bellissima cresta sempre ben attrezzata che con qualche piccolissima difficoltà, porta al Rifugio, che si raggiunge dopo circa 1h.
Qui si può pernottare a prezzi che, con la tessera del C. A. I. regolarmente bollata, sono veramente interessanti, in comodissime camerette di poche persone, o in caso di grande affollamento nel dormitorio.
Sebbene, in tutta la zona del Parco Naturale del Tricorno, praticamente nessun rifugio, ha la possibilità di avere l’acqua corrente, la pulizia, l’accoglienza e anche la cucina, sono impeccabili.
Si consiglia di assaggiare la loro minestra tipica chiamata “Jota”, un diabolico intruglio costituito da crauti, fagioli e pezzi di speck o in alternativa, il “Ricet”, un piatto molto simile, ma secondo me migliore, all’orzotto Italiano.
Un doveroso assaggio alle squisite Palacinke, omelette con la marmellata o la cioccolata.
La sera all’imbrunire, si potrà godere di uno spettacolo unico, con giochi di colori e di luci che difficilmente ho potuto ammirare da altre parti, e si potrà vedere sulla vicina cresta del Tricorno l’andirivieni di gente fino a tardissima ora.
Ciò che mi è dispiaciuto di più, scorrendo il libro del rifugio degli ultimi 3 anni è stato la mancanza quasi assoluta di firme di persone di Nazionalità Italiana, ma nel contempo ne ho potute vedere tante provenienti da posti quasi impensabili.
Al mattino seguente, si parte e seguendo le indicazioni, si raggiunge attraverso il sentiero che attraversa le pendici Nord della Kredarica, in circa 50 minuti il grandissimo Rifugio “Triglavski Dom alla Kredarica” dove, nei mesi di luglio e agosto si possono trovare anche 400 firme giornaliere sul libro del Rifugio.
Anche qui, in caso di pernottamento, accoglienza, pulizia ed educazione sono impeccabili.
In un angolo del Rifugio vi è la stazione Meteorologica Slovena aperta tutto l’anno e onore al merito alle persone che vi lavorano, visto che in questa sella battuta a volte, da raffiche di vento superiore ai 100 km/h e con temperature che spesso superano i 25 gradi sotto lo 0, nell’inverno del 2001, ho potuto vedere di persona una foto che immortalava il record del secolo di spessore di neve: 7 metri ben compressi. Non deve essere di certo facile passare qui, i mesi invernali, visto che l’unico contatto con il mondo civile, è l’elicottero quando le condizioni del tempo ne permettano l’atterraggio.
Dal rifugio in pochissimi minuti si imbocca la ferrata della cresta est che in 1h e ½ circa, passando per il piccolo Tricorno, porta alla frequentatissima vetta.


Triglavski Dom alla Kredarica 1

Visto che per gli Sloveni l’ascensione al Tricorno è come per i Cristiani, il pellegrinaggio a San Pietro, lascio solo immaginare, l’affollamento del mese di Agosto.
Il panorama che si gode dalla Vetta è ben difficile da poter descrivere con qualsiasi aggettivo ma potrei forse con la parola “maestoso” rendergli un piccolo merito. La ferrata non è mai tecnicamente difficile, comunque sempre prestare attenzione alla possibile caduta di sassi.
Da qui si ridiscende per la stessa via, fino al rifugio, e da esso, si può o con il sentiero precedentemente percorso, o con il sentiero Prag (seguire le indicazioni) ritornare alla Staniceva Koca, dal quale, si potrà decidere se ridiscendere a valle direttamente, o se, si vorrà visitare un’altra bella cima come lo Cmir (2393 m.).
Se si opta per questa soluzione, bisognerà pensare di pernottare ancora una notte alla Staniceva, ma visto la bellezza del sentiero, un certo impegno nei tratti ferrati (due tratti di una ventina di metri molto esposti, ma ben attrezzati) e anche lo splendido panorama che dalla cima si godrà, penso ne valga proprio la pena. Il tempo di percorrenza dal rifugio è di circa 2h, più che altro in un grande sali – scendi, visto che la differenza di quota tra il rifugio e la cima è veramente minima. Tornando al rifugio, se si decide di pernottare di nuovo, vale la pena di salire in circa 30 minuti anche la cima del Begunjski Vrh su un comodissimo sentiero privo di difficoltà.
Al mattino dopo, se le condizioni fisiche lo permetteranno, invece di scendere per il sentiero, si potrà in circa 30 minuti raggiungere facilmente la cima della Vrbanova Spica dalla quale partirà un bellissimo e impegnativo sentiero attrezzato che traversando tutta la selvaggia cresta porta in circa 3h, al bivio che a quota 2000 m., avevamo trovato i giorni precedenti. Da qui, in circa 1h e ½ si tornerà per il sentiero normale al parcheggio.


Triglav dalla Rjavina 1


Vetta del Triglav 1

Spero che se qualcuno approfitterà di cogliere il mio invito rimanga soddisfatto e riesca ad apprezzare tutte le bellezze di questo angolo di mondo che senz’altro merita di farsi conoscere nel mondo.

ORTIGA Nicodemo e Valentina
Accessi:
Autostrada A23 UDINE -TARVISIO, uscita FUSINE - SLOVENJA
Sconfinare al Valico di Ratecè o Fusine (in Italiano).
Documenti: Carta d’Identità valida per l’espatrio e Carta Verde per l’auto.
Subito dopo il confine è consigliato di cambiare un pò di denaro nella moneta locale (tallero sloveno).
Proseguire per circa 15 km e raggiungere Mojstrana, qui entrare in paese, e seguire le indicazioni KOT/KRMA. Dopo 4 o 5 km fare attenzione sulla destra ad un bivio da dove si inerpica una strada sterrata, (piccola indicazione su un albero per la Valle del Kot). Seguirla per 3800 m e quivi parcheggiare.

 
Cime raggiungibili:
> Rjavina m 2532 (ore 4 o 5 dal parcheggio)
> Verbanova Spica m 2408 (ore 4 dal parcheggio)
> Begunjski Vrh m 2461 (minuti 30 dalla Staniceva Koca)
> Cmir m 2393 ( ore 1,5 / 2 dalla Staniceva Koca)
> Triglav m 2865 (ore 2,5 dalla Staniceva Koca)

Cartografia: Carta 1:25.000 - Edito da: Planinska Sveza Slovenije (acquistabile in Slovenia)
 

Se qualcuno fosse interessato ad informazioni su qualsiasi percorso o cima delle Alpi Orientali Friulane o Slovene rivolgersi a:

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