Introducendomi con questa
frase del grandissimo, e indimenticato alpinista triestino, voglio tentare
di trasmettere, a chi non ha avuto la fortuna di nascere in Friuli come
me, una piccola parte di quanto in diciassette anni di alpinismo ho avuto
la fortuna di ammirare.
Anch’io come Kugy, ho spaziato
dal Monte Rosa, ai Tauri dalle Dolomiti e alle Caravanche ma ciò
che ho potuto vedere sulle splendide Giulie Slovene è quello che
più mi ricorderò se avrò la fortuna di invecchiare.
Il Parco Naturale del Tricorno
conosciuto in tutto il mondo, non è forse apprezzato in tutta la
sua maestosità da chi non ha potuto visitarlo di persona e con il
seguente itinerario, che propongo, invito tutti gli amanti della natura
incontaminata a visitarlo.
La Rjavina dalla Staniceva
Koca 1
Di tutti i vari percorsi
che raggiungono la cima del Triglav e che io di persona, ho percorso, mi
sento senza ombra di dubbio, di indicare, quello che parte dalla Valle
del Kot come il più bello in senso assoluto, e che nel contempo
permette di raggiungere a seconda che si voglia stare due o tre giorni
diverse bellissime cime.
Raggiunta Mojstrana pochi
chilometri dopo Kranjska Gora si seguono le indicazioni per la Valle del
Kot da prima su strada stretta e a tratti sterrata, poi più larga
e infine su una ripida sterrata fino a raggiungere il parcheggio a quota
940 m..
Da qui si inizia a camminare
su un dolce sentiero nel bosco che poi diventa sempre più ripido
fino a raggiungere, sotto le opprimenti pareti nord della Rjavina, un promontorio
denominato Pekel, dove si possono trovare fino ad estate inoltrata tracce
di neve. Di qui si prosegue per detriti e ripide lastre di roccia fino
a raggiungere a quota di circa 2000 m. il bivio che piega a destra per
l’impegnativo sentiero attrezzato che raggiunge Vrbanoca Spica.
Lasciato a destra tale sentiero
si prosegue fino a raggiungere a 2100 m. il bivio per la ferrata che conduce
alla cima della Rjavina.
Proseguendo dritti si raggiungerebbe
in circa 4 ore dalla partenza il bellissimo ed accogliente Rifugio Valentina
Stanica intitolato al Prete Alpinista sloveno che fu il quarto salitore
nella storia della cima del Triglav.
La Staniceva Koca dalla
Rjavina 1
Penso in ogni caso che valga
la pena di girare a sinistra e imboccare la ferrata, molto bella e mai
estremamente impegnativa, che porta alla cima della Rjavina.
Per roccette, canalini,
piccoli diedri sempre ottimamente attrezzati, si raggiunge un intaglio
a quota 2480 m. dove, a destra si trova il sentiero che ridiscende al Rifugio,
e a sinistra si percorre il resto della ferrata che attraversando due antecime
porta alla cima della poderosa Rjavina. Questo è senza dubbio il
tratto tecnicamente più difficile ma è talmente ben attrezzato
che ci si muove sempre in grande sicurezza. Bellissimo panorama sulla parete
est del Tricorno con il suo ghiacciaio e bellissima visione su tutte le
circostanti cime.
Un caldo consiglio è
quello di evitare l’ascensione alla cima in caso di mal tempo poiché
ogni anno vi sono molti incidenti causati dai fulmini.
Si ripercorre il tratto
di ferrata fino al bivio di quota 2480 m. e da lì si prosegue diritti
per la bellissima cresta sempre ben attrezzata che con qualche piccolissima
difficoltà, porta al Rifugio, che si raggiunge dopo circa 1h.
Qui si può pernottare
a prezzi che, con la tessera del C. A. I. regolarmente bollata, sono veramente
interessanti, in comodissime camerette di poche persone, o in caso di grande
affollamento nel dormitorio.
Sebbene, in tutta la zona
del Parco Naturale del Tricorno, praticamente nessun rifugio, ha la possibilità
di avere l’acqua corrente, la pulizia, l’accoglienza e anche la cucina,
sono impeccabili.
Si consiglia di assaggiare
la loro minestra tipica chiamata “Jota”, un diabolico intruglio costituito
da crauti, fagioli e pezzi di speck o in alternativa, il “Ricet”, un piatto
molto simile, ma secondo me migliore, all’orzotto Italiano.
Un doveroso assaggio alle
squisite Palacinke, omelette con la marmellata o la cioccolata.
La sera all’imbrunire, si
potrà godere di uno spettacolo unico, con giochi di colori e di
luci che difficilmente ho potuto ammirare da altre parti, e si potrà
vedere sulla vicina cresta del Tricorno l’andirivieni di gente fino a tardissima
ora.
Ciò che mi è
dispiaciuto di più, scorrendo il libro del rifugio degli ultimi
3 anni è stato la mancanza quasi assoluta di firme di persone di
Nazionalità Italiana, ma nel contempo ne ho potute vedere tante
provenienti da posti quasi impensabili.
Al mattino seguente, si
parte e seguendo le indicazioni, si raggiunge attraverso il sentiero che
attraversa le pendici Nord della Kredarica, in circa 50 minuti il grandissimo
Rifugio “Triglavski Dom alla Kredarica” dove, nei mesi di luglio e agosto
si possono trovare anche 400 firme giornaliere sul libro del Rifugio.
Anche qui, in caso di pernottamento,
accoglienza, pulizia ed educazione sono impeccabili.
In un angolo del Rifugio
vi è la stazione Meteorologica Slovena aperta tutto l’anno e onore
al merito alle persone che vi lavorano, visto che in questa sella battuta
a volte, da raffiche di vento superiore ai 100 km/h e con temperature che
spesso superano i 25 gradi sotto lo 0, nell’inverno del 2001, ho potuto
vedere di persona una foto che immortalava il record del secolo di spessore
di neve: 7 metri ben compressi. Non deve essere di certo facile passare
qui, i mesi invernali, visto che l’unico contatto con il mondo civile,
è l’elicottero quando le condizioni del tempo ne permettano l’atterraggio.
Dal rifugio in pochissimi
minuti si imbocca la ferrata della cresta est che in 1h e ½ circa,
passando per il piccolo Tricorno, porta alla frequentatissima vetta.
Triglavski Dom alla Kredarica
1
Visto che per gli Sloveni
l’ascensione al Tricorno è come per i Cristiani, il pellegrinaggio
a San Pietro, lascio solo immaginare, l’affollamento del mese di Agosto.
Il panorama che si gode
dalla Vetta è ben difficile da poter descrivere con qualsiasi aggettivo
ma potrei forse con la parola “maestoso” rendergli un piccolo merito. La
ferrata non è mai tecnicamente difficile, comunque sempre prestare
attenzione alla possibile caduta di sassi.
Da qui si ridiscende per
la stessa via, fino al rifugio, e da esso, si può o con il sentiero
precedentemente percorso, o con il sentiero Prag (seguire le indicazioni)
ritornare alla Staniceva Koca, dal quale, si potrà decidere se ridiscendere
a valle direttamente, o se, si vorrà visitare un’altra bella cima
come lo Cmir (2393 m.).
Se si opta per questa soluzione,
bisognerà pensare di pernottare ancora una notte alla Staniceva,
ma visto la bellezza del sentiero, un certo impegno nei tratti ferrati
(due tratti di una ventina di metri molto esposti, ma ben attrezzati) e
anche lo splendido panorama che dalla cima si godrà, penso ne valga
proprio la pena. Il tempo di percorrenza dal rifugio è di circa
2h, più che altro in un grande sali – scendi, visto che la differenza
di quota tra il rifugio e la cima è veramente minima. Tornando al
rifugio, se si decide di pernottare di nuovo, vale la pena di salire in
circa 30 minuti anche la cima del Begunjski Vrh su un comodissimo sentiero
privo di difficoltà.
Al mattino dopo, se le condizioni
fisiche lo permetteranno, invece di scendere per il sentiero, si potrà
in circa 30 minuti raggiungere facilmente la cima della Vrbanova Spica
dalla quale partirà un bellissimo e impegnativo sentiero attrezzato
che traversando tutta la selvaggia cresta porta in circa 3h, al bivio che
a quota 2000 m., avevamo trovato i giorni precedenti. Da qui, in circa
1h e ½ si tornerà per il sentiero normale al parcheggio.
Triglav dalla Rjavina 1
Vetta del Triglav 1
Spero che se qualcuno approfitterà di cogliere il mio invito rimanga soddisfatto e riesca ad apprezzare tutte le bellezze di questo angolo di mondo che senz’altro merita di farsi conoscere nel mondo.
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Sconfinare al Valico di Ratecè o Fusine (in Italiano). Documenti: Carta d’Identità valida per l’espatrio e Carta Verde per l’auto. Subito dopo il confine è consigliato di cambiare un pò di denaro nella moneta locale (tallero sloveno). Proseguire per circa 15 km e raggiungere Mojstrana, qui entrare in paese, e seguire le indicazioni KOT/KRMA. Dopo 4 o 5 km fare attenzione sulla destra ad un bivio da dove si inerpica una strada sterrata, (piccola indicazione su un albero per la Valle del Kot). Seguirla per 3800 m e quivi parcheggiare. |
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> Verbanova Spica m 2408 (ore 4 dal parcheggio) > Begunjski Vrh m 2461 (minuti 30 dalla Staniceva Koca) > Cmir m 2393 ( ore 1,5 / 2 dalla Staniceva Koca) > Triglav m 2865 (ore 2,5 dalla Staniceva Koca) |
Cartografia: Carta 1:25.000
- Edito da: Planinska Sveza Slovenije (acquistabile in Slovenia)
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