LETTERATURA ITALIANA
Luigi Pirandello: Marsina stretta

Il professor Gori, un uomo alto, abbastanza panciuto, e di solito tranquillo, deve per la prima volta in vita sua indossare la marsina per recarsi alle nozze della sua allieva Cesara Reis con un certo signor Migri, un ricco signore vedovo.
Il commesso di un negozio gli offre dodici marsine da provare, una più stretta dell'altra, e il professore decide alla fine di tenere quella meno stretta. Mentre tenta di annodarsi la cravatta, però, la marsina gli si spacca sotto un’ascella: purtroppo non ha più il tempo per farla ricucire o per cambiarla, e  quindi si reca alle nozze con l'abito scucito. Giunto dall’abitazione della sua ex allieva, viene a conoscenza dell’improvvisa morte della madre della ragazza. Entra nella casa e, notando tutti i parenti pronti a festeggiare il matrimonio, si reca furiosamente nella stanza mortuaria e a gran voce sostiene che non si può rimandare il matrimonio: dunque ordina alla sua allieva di indossare l’abito da sposa, ma, mentre gesticola, perde definitivamente la manica della marsina che si era scucita. Rientrato come un guerriero nel salottino, annuncia ai parenti dello sposo l’imminente celebrazione del matrimonio, convincendo in seguito lo sposo stesso.
Grazie alla marsina stretta, il matrimonio viene celebrato, in quanto il professore trova il coraggio di ribellarsi, senza abbandonarsi alla commozione.
 

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