LETTERATURA ITALIANA
Luigi Pirandello: Il fu Mattia Pascal

Ne Il Fu Mattia Pascal, sotto forma di una confessione in prima persona, viene narrato lo “Strano caso” di Mattia Pascal, bibliotecario del paesino ligure di Miragno, che, angosciato dalla suocera e dalla moglie, fugge di casa e va a Montecarlo, dove vince un’ingente somma alla roulette. Sul treno del ritorno, legge su un quotidiano la notizia della sua morte, ovvero di un uomo, il cui cadavere era stato identificato in lui. Mattia allora decide di sfruttare la situazione per costruirsi una nuova vita, per cambiare la maschera con cui gli altri lo hanno sempre conosciuto: si battezza Adriano Meis, vive di rendita, si stabilisce a Roma, subisce un furto e si innamora di una ragazza; ben presto scopre, però, che senza un riconoscimento burocratico della sua identità, non può denunciare o sposare nessuno. Inscena dunque la sua “seconda morte”, ossia il suicidio di Adriano, e ritorna a casa; ma neppure qui c’è posto per lui, in quanto la moglie si è risposata e i suoi compaesani sono assuefatti alla sua scomparsa. Non gli resta dunque che continuare la sua vecchia professione di bibliotecario, talvolta interrotta per fare visita alla tomba del povero disgraziato, che porta la scritta “Il Fu Mattia Pascal”.

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