Scheda
di lettura libro - Senilità - Notizie
sull'autore
Italo
Svevo, il cui vero nome è Aron Hector Schmitz, nasce a Trieste il
19 Dicembre del 1861. Il padre era un facoltoso commerciante ebreo e cercò
di avviare il figlio sulla stessa strada, un mestiere verso il quale il
giovane Hector non provava alcuna simpatia, anche se diverse circostanze
della sua vita lo costrinsero in seguito ad esercitarlo. Italo Svevo (questo
il nome d'arte che si scelse, volto ad indicare la propria doppia componente
culturale) compì gli studi a Trieste ed in Germania(dove approfondì
la sua conoscenza del tedesco); ben presto scoprì la sua passione
per la letteratura, una passione che lo spinse a pubblicare a sue spese
i primi romanzi, dai quali ottenne scarso successo.
Queste
delusioni e le sue frustrazioni lavorative (fu malvolentieri impiegato
di banca dopo il fallimento dell’azienda paterna), lo trattennero dal pubblicare
altre opere finché non ebbe come insegnante d'inglese James Joyce.
L'attenzione di quest'ultimo e quella di Eugenio Montale nei confronti
del suo romanzo "La coscienza di Zeno", fecero sì che, dopo oltre
25 anni dalla sua prima pubblicazione, il successo internazionale arridesse
allo scrittore dell'inettitudine e dei fallimenti, i temi privilegiati
della letteratura di Svevo.
Il
nuovo fervore creativo venne però interrotto dalla morte che sopraggiunse
il 12 Settembre del 1928, per le conseguenze di un incidente automobilistico.
Il
romanzo che ho avuto il piacere di leggere è intitolato “Senilità”.
Questo testo, fu scritto ben due volte. La prima non ebbe un gran successo
ma la per la seconda edizione (1898) non fu così, tanto che, il
suo insegnate di inglese James Joyce lo spronò a scrivere e a realizzare
quest’opera che Eugenio Montale definì “quasi perfetta”.
Scheda
di lettura libro - Senilità - Trama
La
trama è a parer mio particolarmente triste e pessimista. Il protagonista
è il triestino Emilio Brentani, un modesto impiegato trentenne che
dopo aver coltivato senza successo le sue ambizioni lavorative e artistiche
si trova a condividere la vita con la sorella Amalia.
Un
giorno un incontro fatale con una donna, di nome Angiolina, una bella ragazza
disposta a tutto pur di elevarsi socialmente, gli cambiò la vita
nel peggiore dei modi. Una storia nata quasi per caso e con poca
importanza trasforma la vita di Emilio in un’ossessione morbosa.
La
ragazza proveniva da una famiglia povera che amava il lusso e ambiva al
massimo, illudeva gli uomini, si prendeva gioco di loro con un’astuzia,
a parer mio, sconcertante.
La
vita della sorella Amalia che nel romanzo compare moltissime volte, ruota
attorno alla vita del fratello al quale ella dedicherà il resto
della sua vita, non avendo in età più giovane, formato una
famiglia. Amalia non è molto considerata dal fratello, vive come
una serva, una donna di casa che si occupa di Emilio come una madre, benché
fosse più giovane tra i due.
Emilio
stregato da Angiolina pare quasi ipnotizzato da una donna che, lo riempirà
di tradimenti e di bugie, aiutata dalla madre, lo condurrà alla
disperazione più totale.
Il
romanzo ambientato in una Trieste ricca di colori, di passioni, e illusioni
fa da sfondo ad una storia d’amore, se così si può definire,
priva di lieto fine.
Angiolina
avrà parecchi uomini, l’avvocato Volpini, l’ombrellaio della città,
l’amico di Emilio lo scultore Stefano Balli, il Signor De Luigi e molti
altri protagonisti maschili furono amanti alternati nella storia d’amore
fra Angiolina ed Emilio.
Ella
sembrava amarlo ma solo false illusioni, crudeli tradimenti, profonde sofferenze
colpivano il cuore del povero innamorato, che nel frattempo trascurava
la sorella.
Amalia,
infatti, nella sua solitudine s’innamorò dello scultore, caro amico
di famiglia, Stefano Balli. Ella presa dalla disperazione, di questo amore
che l’aveva coinvolta, dal fratello che non le riservava particolari attenzioni,
si diede alla droga, assuefandosi di etere. Emilio, che non si era accorto
di questa disperazione che colpiva la povera sorella, poiché i suoi
pensieri erano solo rivolti ad Angiolina, un giorno rientrato in casa,
la trovò ormai agonizzante.
La
donna negli ultimi giorni della sua vita fu assistita da una vicina di
casa, dal suo “amato” Stefano Balli e dal fratello, le sue ultime parole
sgorgavano dalla bocca della donna come speranze che alla fine volarono
via come la sua anima al cielo.
Emilio
durante gli ultimi giorni di vita della sorella si incontrò con
la sua amata Angiolina, e finalmente, le disse che tutto era finito, che
era stanco di essere tradito e preso in giro. Ma dopo la morte di Amalia,
Emilio sentì del rancore nel cuore, un rancore che rimarrà
nella sua anima per sempre, per aver trascurato una sorella che, lo aveva
accudito dandogli tutto il suo amore, e senza nemmeno accorgesene ella
ora non c’era più. Una solitudine profonda giaceva in egli, ora
che le donne della sua vita l’avevano abbandonato.
Scheda
di lettura libro - Senilità - Commento
Questo
romanzo ci delinea chiaramente il pensiero intellettuale di Svevo. Secondo
lo scrittore, l’uomo è malato, sofferente, da queste parole - chiave
il titolo del romanzo “Senilità” =(ultimo periodo della vita di
un organismo). Leggendo la prefazione, lo scrittore Paolo di Stefano ,
analizza proprio il contesto culturale durante il quale il testo viene
scritto. Innanzi tutto ci troviamo a Trieste, una città che subì
fino alla prima guerra mondiale l’influsso di varie culture, dovute alle
varie dominazioni che si susseguirono nel tempo e che favorirono uno sviluppo
quasi “incontenibile” della città. Ecco qui che Svevo da la causa
ad una società in cerca di identità che porta alla
distruzione della vita dell’uomo e della natura come speranza, sogno e
felicità. L’uomo però, come Emilio Brentani, il protagonista
di Senilità è cosciente di ciò che sta accadendo,
per Emilio i tradimenti di Angiolina sono realtà come per l’uomo
in questa società di leggi è razionale di fronte alla sconfitta
della natura e dell’essere uomo come tale, con sentimenti e speranze.
Nel
romanzo molte volte compare l’uso del monologo, ma i racconti vengono per
lo più narrati in terze persona, un intreccio di punti di vista
si alternano nella narrazione. Nel romanzo viene usata una terminologia
abbastanza complessa anche se facilmente comprensibile. Sono molto frequenti
gli elementi paesaggistici che fanno sfondo a vicende, ma molto spesso,
sono elementi che esprimono stati d’animo; i colori del cielo, delle nuvole,
il mutamento delle stagioni raffigurano come uno specchio ciò che
il protagonista, Emilio, ha dentro l’anima.
Il
romanzo fa parte della collana “I grandi Romanzi” del “Corriere della Sera”,
è costituito da 14 Capitoli e 235 pagine.
La
scelta di lettura di questo libro è stata una scoperta nuova; fino
ad ora non avevo avuto il piacere di leggere un libro di Italo Svevo, ma
dopo quest’esperienza credo che il mio prossimo acquisto il libreria sarà
proprio un romanzo di questo scrittore, che nelle sue pagine mi ha stupito,
mi ha dato emozioni e mi ha fatto riflettere… mi ha fatto capire che i
tempi non cambiano, mutano gli usi e costumi ma l’amore è sempre
quell’emozione che fa gioire e fa soffrire.