Scheda
di lettura libro - Fontamara - Dati generali
Autore,
titolo, editore:
Autore:
Ignazio Silone, pseudonimo di Secondo Tranquilli, nato a Pescina l’1/5/1900
e morto a Ginevra il 22/8/1978.
Titolo:
Fontamara.
Editore:
Arnoldo Mondadori Editore. Questo romanzo fa parte della collana “Oscar
Mondadori”.
Periodo
storico:
L’opera
è stata composta nel 1930, ma è ambientata nel XX secolo,
infatti, la narrazione parte dal 1? giugno del 1929, più precisamente
durante il periodo della nascita della dittatura fascista nel meridione,
mentre nel settentrione essa era avvenuta qualche tempo prima.
Scheda
di lettura libro - Fontamara - Ambiente
della vicenda
Quest’opera
è ambientata in un paesino della Marsica, cui l’autore mette il
nome di Fontamara. Esso è un minuscolo paesino disperso tra le campagne
della Marsica abruzzese, nei pressi dell’ormai prosciugato lago del Fucino,
ed isolato sia per quel che riguarda le comunicazioni fisiche (strade,
ferrovie, ecc…), sia per quel che riguarda la cultura e la conoscenza generale
(politica soprattutto) del mondo esterno alla chiusa e monotona vita paesana.
Verso
la fine del romanzo, l’azione si sposta da Fontamara ad Avezzano e a Roma,
dove avverrà poi la tragica conclusione del romanzo.
Scheda
di lettura libro - Fontamara - Trama
Questo
libro racconta le vicende della popolazione di Fontamara, un piccolo e
povero paese della Marsica.
Anche
se il narratore è uno per ogni fatto raccontato, esso rappresenta
l’intera popolazione, in quanto i contadini di Fontamara vivevano più
o meno tutti nelle stesse condizioni sia economicamente sia culturalmente
critiche.
Vengono
narrati in prima persona tutti i soprusi subiti dalla massa contadina da
parte dei ricchi che li raggiravano spesso e volentieri illudendoli con
improbabili accordi. Gli abitanti di Fontamara però se ne rendevano
conto sempre troppo tardi causa la loro ignoranza.
A
partire dal 1? giugno del 1929 nel paese avvengono strani cambiamenti che
mettono in preoccupazione tutti gli abitanti. Una mattina al paese non
arriva più l’elettricità. Sperando di rimediare a questa
“fatalità” ogni contadino firma una misteriosa “carta bianca” che,
con il passare delle pagine, si scoprirà l’autorizzazione a togliere
l’acqua per l’irrigazione portandola ad irrigare i possedimenti dell’Impresario,
un “galantuomo”
che
divenne sindaco del capoluogo. Egli era un imprenditore spalleggiato dal
“regime di Roma”. Capito l’inganno i fontamaresi si recano a casa dell’Impresario,
dove tentano di convincerlo a ridare loro l’acqua, perché essa era
un bene indispensabile per la loro sopravvivenza. Essi però ottengono
solo altri inganni che li lasciano senz’acqua e portano alla riduzione
del loro salario. Dai soprusi ottenuti con le parole, si passò poi
ai soprusi fisici (violente incursioni). Allora uno di loro, Berardo Viola,
l’uomo più forte e robusto, decise di reagire tentando di trovare
maggior fortuna fuori dal paese. Durante il viaggio verso il capoluogo
egli si rende conto che, al di fuori di Fontamara, sono cambiate molte
cose. Quando ormai è evidente il fallimento di Berardo, egli viene
a conoscenza della morte di Elvira, la sua amata che egli avrebbe dovuto
sposare non appena tornato dal suo “viaggio in cerca di lavoro”. Allora
Berardo si convince che per lui la vita non ha più senso. Durante
uno dei suoi tanti spostamenti però avviene una svolta: incontra
un partigiano che lo mette al corrente dell’avvento del fascismo e di molti
altri cambiamenti avvenuti in Italia e sconosciuti da tutti i fontamaresi.
L’incontro a Roma con l’Avvezzanese (il partigiano), gli apre gli occhi
sulla realtà storica che tutti stanno vivendo.
I
due vengono arrestati per un equivoco e nel periodo in cui sono costretti
alla convivenza in cella, il contadino sviluppa una notevole maturazione
politica. Questo suo nuovo impegno morale lo porta ad autoaccusarsi di
essere il “Solito Sconosciuto”, ossia un sostenitore attivo della resistenza.
Dopo questa falsa testimonianza egli viene torturato perché riveli
i nomi dei suoi complici fino all’atroce e ingiusta morte. Venuti a conoscenza
del fatto i fontamaresi fondano il “Che fare?”, un giornale in cui scrivono
degli ingiusti soprusi subiti e della ingiusta morte del loro compaesano.
La conclusione è tragica in quanto il regime decide di punire tutti
i fontamaresi mandando una squadra della Milizia che fece strage di abitanti.
Per fortuna però non tutti morirono, ma qualcuno (tra i quali anche
i vari narratori) trovò la salvezza nella fuga verso la montagna
o nell’esilio.
Scheda
di lettura libro - Fontamara - Ambiente
sociale
Le
persone allora erano divise tra CAFONI e GALANTUOMINI. Questa differenza
investe non solo il piano economico e sociale, ma anche il piano morale
e quello della comunicazione. I protagonisti dell’opera di Silone però
sono i CAFONI (ossia contadini, artigiani, manovali, braccianti, ecc…)
spesso espropriati dei loro campi che, per cercare di aumentare i propri
possedimenti terrieri e migliorare le loro condizioni di vita, sono disposti
e costretti a lavorare tutto il giorno, tutti i giorni. Essi lavorano come
bestie, forse anche peggio perché le bestie almeno ricevono sempre
la loro razione di cibo quotidiana, mentre se i cafoni lavorano solo mezza
giornata per un qualche motivo, ricevono solo mezzo salario. All’interno
del libro vengono però presentati anche molti GALANTUOMINI, forse
per far risaltare maggiormente la differenza delle condizioni culturali
e di vita tra le due enormi “classi”.
Scheda
di lettura libro - Fontamara - Analisi
dei personaggi
I
NARRATORI sono i membro di una famiglia di Fontamara (il padre Giuvà,
la madre Matalè e il loro figlio) e rappresentano la massa contadina
narrata in questo romanzo. Essi raccontano sempre gli avvenimenti secondo
il loro punto di vista, alternandosi tra loro in base a chi fosse stato
il protagonista dei fatti narrati.
L’IMPRESARIO
è un imprenditore proveniente da Roma che riuscì a diventare
podestà, cioè sindaco del capoluogo. Egli si accanisce soprattutto
contro i fontamaresi perché essi intralciano i suoi progetti cercando
semplicemente di rivendicare i loro diritti calpestati più volte
dal “gentiluomo”.
BERARDO
VIOLA è l’unico fontamarese che cerca di reagire attivamente alla
critica situazione in cui il suo povero paese si viene a trovare causa
i soprusi dei “gentiluomini”. Egli è forse l’unico che riesce ad
emergere dalla massa inattiva formata dai contadini ed è anche l’unico
che compie un processo di miglioramento con il passare delle pagine e con
il relativo avanzare delle situazioni della vita complicata che egli è
costretto a vivere.
ELVIRA
è molto probabilmente la fonte e la causa del miglioramento di Berardo
Viola, perché è lei la donna della quale il ragazzo si era
innamorato. Il motivo che spinge Berardo a conoscere l’Avezzanese è
il destino, ma è a causa della morte della fanciulla (peraltro sua
probabile futura sposa) che egli decide di cambiare il suo percorso di
viaggio. L’Elvira era una ragazza di circa venticinque anni, forse la più
bella di tutta Fontamara, talmente bella da avere più di un pretendente.
DON
CIRCOSTANZA è il Ferrer della situazione, in quanto egli finge di
voler aiutare i fontamaresi ad uscire dai guai, mentre è lui il
primo ad ingannarli con improbabili e impossibili accordi che portano sempre
ad un vantaggio economico per i potenti e per se stesso.
Scheda
di lettura libro - Fontamara - Tematica
Il
libro Fontamara, scritto nel 1930, è un’alta testimonianza delle
disperate condizioni dei contadini abruzzesi sotto la dittatura fascista.
In esso, infatti, vengono affrontati il tema dell’avvento del fascismo
nell’Italia centromeridionale e sono descritte le disumane condizioni dei
contadini di quel tempo. Un’altra tematica, che però occupa una
posizione marginale nel racconto di Silone, è quella di una storia
d’amore di due ragazzi che viene contrastata dagli avvenimenti e dalle
varie situazioni della vita.
Scheda
di lettura libro - Fontamara - Visione
del mondo
La
visione del mondo evidenziata da Silone nel suo racconto è una visione
realistica della condizione contadina del tempo. Egli riesce ad ottenere
una visione del mondo autentica e veritiera soprattutto grazie all’uso
di una molteplicità di narratori e punti di vista. Attraverso ciò,
l'autore riesce a far capire al lettore i veri stati d’animo dei protagonisti,
che narrano le vicende in prima persona e rendono il lettore partecipe
delle loro sofferenze dovute agli ingiusti soprusi dei “galantuomini” più
potenti. I ricchi proprietari raggirano i “cafoni” più volte solo
per ottenere vantaggi economici e sociali sfruttando la loro scarsa cultura
e la loro ingenuità.
Scheda
di lettura libro - Fontamara - Analisi
dello stile
Silone,
come ho già accennato precedentemente, utilizza tre diversi narratori
in prima persona, e di conseguenza tre diversi punti di vista molto spesso
concordanti per quel che riguarda le idee evidenziate. L’autore, infatti,
cerca di immedesimarsi nei panni dei tre rappresentanti di una famiglia
di Fontamara, padre, madre e figlio, i quali raccontano le proprie esperienze
vissute assieme agli altri abitanti del paese. Questo metodo utilizzato
dall’autore, gli concede il permesso non di utilizzare il linguaggio popolare,
ma di fare una traduzione poco ricercata di esso, per rappresentare meglio
la realtà contadina del tempo. Essendo questo romanzo appartenente
al genere realisti del ‘900, rispecchia perfettamente le sue caratteristiche
principali: si ha una rappresentazione oggettiva e dolorosamente realistica
del mondo contadino e dei problemi del Sud. In questo romanzo però
la consapevolezza politico-sociale non è descritta, perché
Fontamara viene descritto come un paesino così isolato da venire
a conoscenza delle novità con largo ritardo e con scarsa autenticità,
in quando i suoi abitanti stentavano a comprendere l’italiano. In compenso
si ha una realistica descrizione dello sfruttamento delle masse contadine
dovuto anche alla generale arretratezza del meridione.
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di lettura libro - Fontamara - Giudizio
personale
Il
libro è molto interessante per lo stile utilizzato dall’autore e
per il suo modo di scrivere, ma per i miei gusti ha un andamento troppo
lento e noioso, forse perché narra di vicende accadute in una terra
abbastanza lontana come realtà sociale dal nostro attuale modo di
vivere. Comunque è stata una lettura istruttiva, perché mi
ha fatto conoscere degli aspetti e delle situazioni che non vengono scritte
sui libri di scuola e che quindi io non conoscevo.