Nata a Torino nel 1922, nipote del fondatore della fabbrica automobilistica italiana
più importante, la FIAT. Sposata e divorziata, madre di sei figli. E' stata sottosegretario
al ministero degli esteri e nel 1995 ministro degli esteri. Molto amante dei viaggi, è
stata sindaco dell'Argentario per dieci anni, e poi consigliere comunale. Memorialista,
nei suoi libri mescola pubblico e privato, Italia provinciale e alta società internazionale.
"Don't forget you are an Agnelli", la voce autorevole di Miss Parker incombeva sui
bambini Agnelli ricordando loro un presente attento alla forma, in previsione di un
futuro denso di obblighi. La stessa Miss Parker, implorata di lasciare una fioca luce
nel buio della stanza di bambina dormiente (Susanna), sentenziava: "no, no, è silly
avere paura". E la bambina gridava, inascoltata, nella notte, per sentirsi viva.
Il nonno era il "senatore" ed il padre l'autorità di casa, la mamma era bella ed evanescente,
l'affetto era da ricercare tra le braccia di una tata, come la balia Vigia, o la Vigiassa,
la Luisa disperata, perché il marito l'aveva abbandonata, "per andare in Merica".
Al settimo nato, anche mamma Virginia riceve la tessera del partito fascista per circolare,
da buona madre prolifica, su tutti i tram. Non ha mai "preso" un tram e mai ne prenderà.
Allo scoccare dei tredici anni di vita di Susanna, muore il padre. Il Senatore reclama
un nuovo erede diretto, rivendicando una sorta di "possesso" su Gianni, il prescelto per
l'eredità Agnelli.
I fratelli vengono divisi, per completare gli studi come conviene. Susanna e Maria Sole
arrivano a Londra, dove suore ottuse limitano la libertà culturale, più che quella fisica.
Susanna decide di morire se non sarà...liberata.
E così procede, una vita evidentemente privilegiata, ma con obblighi che costituiscono
una costrizione da "famiglia principesca", compresa l'attività da infermiera su una nave
Ospedale e successivo servizio all'Ospedale Littorio dell'Aeronautica.
Dopo l'otto settembre procurerà una fiala di cianuro di potassio alla SS, che aveva
fallito il compito di far parlare Galeazzo Ciano ed ora teme le ritorsioni tedesche.
La madre Virginia viene arrestata dai Tedeschi ed internata in una clinica. Lo stesso
Gianni, ferito ad una gamba in un incidente automobilistico su un'auto guidata da uno
stravolto maresciallo tedesco, subirà un intervento di fortuna, pessimo e raffazzonato.
Il resto è cronaca di una famiglia che ha contato più dei Savoia, in Italia. Ricchezza
e forza industriale. Fiat cattedrale del capitalismo ed insieme pasto per una marea
di dipendenti diretti ed indiretti, degli stabilimenti e della miriade di attività/satellite
della produzione Fiat. Fiat sogno di lavoro al nord.
Con la Fiat che tramonta e Gianni Agnelli che muore, segnato inoltre da disgrazie familiari,
si chiude un capitolo della storia italiana. Che vestiva alla marinara, se ricca. Non
aveva scarpe, ma zoccoli di legno, se povera. Ed ha camminato insieme fino a maturare
un tenore di vita regale per i primi, più che buono per gli altri.
Luoghi:
- Torino: dove passava la maggior parte dell'anno.
- Saint Moriz: dove trascorreva le vacanze invernali.
- Cap Martin: dove ha trascorso la più bell'estate della sua vita.
- Londra: dove è stata rinchiusa in una scuola di suore "ignoranti".
- Villar Perosa: luogo di villeggiatura della famiglia Agnelli, tomba del padre di Susanna.
- Forte dei Marmi: luogo di villeggiatura estivo.
Tempo:
La vicenda si svolge nel periodo della seconda guerra mondiale.
- Pignolo: la povera sarta per bambini, fatta come una ghianda, da cui uscivano
gambette corte e secche e quello che toccava, cucendo, diventava..."così bello..." che
l'odor perenne di minestra era dimenticato.
- Gianni Agnelli: fratello e migliore amico-confidente di Susanna, nonché futuro
presidente della FIAT.
- Miss Parker: governante di Susanna e Gianni Agnelli. La sua particolarità è il
suo spiccato accento inglese.
- Berta: la cugina
- Princess Jane: nonna di Susanna. Isuoi capelli sono di un bianco quasi abbagliante.
Veste in modo diverso in base alla stagione.
Questo libro, personalmente, l'ho trovato noioso, il che è probabilmente perché non amo
assolutamente questo genere. Un altro appunto che trovo giusto fare, è sulla punteggiatura:
a mio avviso è poco scorrevole e, in alcuni periodi, addirittura errata. Al contrario,
di questo libro ho amato il fatto che è suddiviso in numerosi capitoli e questo, a mio
avviso, rende più scorrevole e leggera la lettura. Nel complesso, se si è amanti del
genere, può risultare un buon libro.