E' la storia di Pirrip Philip, detto Pip, ragazzo orfano tirato su "per mano" dalla prepotente,
collerica, rabbiosa e violenta sorella Mrs Gargery. Tirato su "per mano" significava
per Pip crescere subendo le violenze della sorella e dello Stuzzichino (il bastone con
cui veniva picchiato). Stessa sorte toccava al buon Joe (marito di Mrs Gargery) con
il quale Pip aveva un buon rapporto: si intendevano, cercavano di difendersi da Mrs
Gargery ed insieme passavano momenti lieti. Durante una passeggiata alla palude Pip
incontra un evaso che lo minaccia e lo obbliga a portargli del cibo per rifocillarsi
ed una lima per liberarsi dagli anelli alle caviglie che a quei tempi si usavano mettere
ai deportati. Così Pip sottrae del cibo preparato per il pranzo di Natale da Mrs Gargery
e un lima dalla fucina di Joe e, come stabilito, il giorno dopo li porta all'evaso che
lo ringrazia e poi viene catturato. Tutti schernivano, sgridavano, umiliavano Pip e tra
questi vi era in particolare zio Pumblechook che non faceva che disprezzarlo e dirgli di
dover esser grato a Mrs Gargery che lo aveva tirato "su per mano". Addirittura a Pip
era vietato chiamare "zio" il signor Pumblechook. Un giorno Pip viene portato a "giocare"
da Miss Havisham, Pip si trova in una casa maestosa, ma molto buia e si trova davanti
una donna vecchia e scheletrica in un abito da sposa ingiallito e logoro, una sala da
pranzo con i resti del pranzo nuziale e della torta e con ragni, ragnatele, blatte e
topi a tener banchetto. Qui Pip conosce Estella, adottata da Miss Havisham. Pip è affascinato
da Estella sebbene lei lo tratti con superbia e altezzosità, criticandolo poiché è figlio
d'operai, ha delle grosse scarpe e delle brutte mani. Dopo la visita da Miss Havisham
e le parole di disprezzo di Estella, Pip inizia a vergognarsi di Joe, della sua ignoranza,
della sua rozzezza e della sua semplicità e da quel momento Pip decide di voler studiare
per diventare migliore. Pip inizia a far pratica alla fucina di Joe e si vergogna della
sua sorte. Un giorno gli viene data la notizia che un benefattore sconosciuto gli lascia i suoi beni dandogli "grandi speranze". Per molto tempo Pip è convinto che Miss Havisham sia la benefattrice e che il suo progetto sia di unire Pip ed Estella. Pip va a vivere a Londra, studia presso Mr Pocket, vive con Herbert, un ragazzo conosciuto anni prima a casa di Miss Havisham e con il quale aveva avuto una zuffa. L'avvocato Jaggers ed il suo aiutante Mr Wemmick gestiscono i beni di Pip. Con Mr Wemmick, Pip intrattiene rapporti amichevoli quando va a trovarlo al "Castello" dove con "l'Anziano" vive una vita serena e del tutto separata dal proprio lavoro. Herbert ed Haendel (così Herbert chiama Pip) conducono la propria esistenza sperperando tutti i soldi fino a ritrovarsi pieni di debiti. Ogni tanto Pip ritorna al paese a far visita a colei che lui considera la propria benefattrice e dal paese intero è chiamato Mr Pip, tutti lo lodano ed onorano e zio Pumblechook diffonde la voce d'esser colui che lo ha avviato sulla giusta strada e che lo amava quand'era un bambino povero. Pip continua a vergognarsi di Joe e per anni evita di andarlo a trovare. Nel frattempo la sorella di Pip viene picchiata da Orlick, aiutante di Joe alla fucina, rimane invalida, viene assistita da Biddy e muore dopo qualche anno. Un giorno Pip riceve la visita di uno strano uomo ed in lui riconosce l'evaso che molti anni prima aveva salvato portandogli del cibo ed una lima. Costui è Magwitch, tornato clandestinamente dall'Australia dove si era arricchito per rivelare a Pip di essere il suo benefattore. Pip resta meravigliato, deluso e disprezza Magwitch. Pip scopre che il piano di Miss Havisham non era di unirlo ad Estella, ma di far soffrire Pip per amore di Estella. Infatti Miss Havisham era stata abbandonata dall'uomo che doveva sposarla proprio nel giorno delle nozze. E da quel giorno il tempo per Miss Havisham si era fermato. Non usciva più di casa, indossava l'abito da sposa, la sala da pranzo era addobbata a festa con la torta ed i resti del pranzo, gli orologi in casa erano fermi all'orario in cui aveva avuto l'annuncio dell'abbandono dal futuro sposo. E per vendicarsi di questa triste sorte, Estella doveva far soffrire tutti gli uomini ed in particolare Pip che l'amava davvero. Estella si sposa con Drummle, un ragazzo stupido disprezzato da Pip. Pip ed Herbert decidono di aiutare "zio Provis" (il nome dato a Magwitch) a fuggire, lo nascondono e pian piano Pip si affeziona a zio Provis. Il giorno prima di mettere in pratica il piano per salvare Magwitch, Pip si reca da Miss Havisham che ha un incidente con una candela accesa, avvolta nelle fiamme corre incontro a Pip ed i due rimangono ustionati, lui alle braccia, lei molto gravemente e dopo un po' muore. Il giorno della "fuga" il piano fallisce e Magwitch viene catturato e ferito gravemente. Dopo il processo viene condannato, Pip va a fargli visita e lo tratta affettuosamente, ma Magwitch è per lui sempre un peso. Magwitch muore e Pip perde le sue "grandi speranze". Pip si ammala e viene assistito amorevolmente da Joe che sa di essere inferiore a lui, ma nonostante questo gli è sempre fedele. Guarito, Pip decide di tornare al paese, di sposare Biddy e restare per sempre accanto a Joe, ma tornato a casa scopre che Biddy e Joe si sono appena sposati. Ad entrambi chiede perdono per il suo comportamento e per la sua ingratitudine e parte per raggiungere Herbert al Cairo che, con i soldi donati a sua insaputa da Pip, ha avviato un'attività. L'attività procede bene, Pip torna in Inghilterra, rivede Estella che gli confida il suo pentimento per l'atteggiamento nei suoi confronti ed il dolore per il fallimento del suo matrimonio e per la sua sorte. Pip le dice che saranno sempre amici e che non l'abbandonerà mai.
C'È COINCIDENZA TRA FABULA E INTRECCIO? Si, la fabula e l'intreccio coincidono
sempre nel racconto e questo permette al lettore di concentrarsi su ciò che sta leggendo
senza dover perdere tempo a ricordare particolari passati.
QUALE TIPO DI SEQUENZA PREVALE? Prevalgono le sequenze dialogate e quelle narrative.
Talvolta si incontrano delle sequenze riflessive molto importanti per capire il senso
della storia, in quanto registrano i sentimenti di Pip, che rivelano le sue grandi speranze
e, in seguito, le sue grandi delusioni.
CON QUALI EFFETTI SUL RITMO DELLA NARRAZIONE? Il romanzo non risulta noioso, né troppo
statico, perché le molte sequenze dialogate, che sviluppano l'azione sostituendo a volte
la sequenze narrative, coinvolgono molto il lettore. Questo modo di narrare risulta del
tutto neutro da parte dell'autore e permette al lettore di rappresentarsi all'interno
della scena come un osservatore estraneo ai fatti ma che giudica nei suoi pensieri le
azioni e i protagonisti.
QUAL È IL TEMPO DELLA STORIA? La storia è ambientata nel diciannovesimo secolo, in
età vittoriana. Le descrizioni all'interno del libro e alcune scene all'interno ce lo
fanno capire con sicurezza.
QUAL È LA SUA DURATA? La durata della storia è di circa 8 anni, da quando Pip è un
ragazzino di 12-13 anni fino a quando ne ha circa 21. Nel testo troviamo delle elissi
e dei sommari in quanto molto spesso l'aurore riassume dei grandi spazi di tempo in
qualche paragrafo, di solito all'inizio del capitolo. Alcuni periodi sono tralasciati
dall'autore di proposito ma questo avviene solo poche volte.
QUAL È L'ORDINE DELLA NARRAZIONE? Nel racconto non si individuano analessi ne prolessi,
per tanto l'ordine della narrazione non risulta alterato
QUAL È LA DISTANZA NARRATIVA? La distanza narrativa non è molta, in quanto il racconto
è stato scritto nel 1860 ed è ambientato anche in quell'epoca. Potrebbe addirittura coincidere.
DOVE È AMBIENTATA LA VICENDA? I luoghi principali in cui è ambientata questa vicenda
sono il paesello dove vive Joe e la City, cioè Londra. All'interno di essi troviamo dei
luoghi particolari come la casa della Signorina Havisham, la fucina di Joe, la palude,
oppure lo studio del signor Jaggers, il Castello del signor Wemmick, l'abitazione di
Pip e Herbert. Questi sono i principali luoghi dove si svolge la vita di Pip.
PREVALGONO LUOGHI APERTI O CHIUSI? Non c'è una prevalenza di luoghi aperti o chiusi,
in quanto sono molti gli avvenimenti cha si svolgono all'aperto, come l'incontro con il
forzato nel cimitero, ma sono altrettanti quelli che si svolgono al chiuso, come gli
incontri con Jaggers e quelli con la signorina Havisham; forse si può dire che i luoghi
chiusi prevalgono ma non è una presenza che si nota molto.
L'AMBIENTE FA DA CORNICE ALLA STORIA O INTERAGISCE CON LA VICENDA NARRATA? È CIOÈ
UN SEMPLICE FONDALE OPPURE RIFLETTE IL CARATTERE DEI PERSONAGGI E RAPPRESENTA LA PROIEZIONE
TANGIBILE DELLA LORO SITUAZIONE EMOTIVA? Per rispondere a questa domanda è d'obbligo
pensare alla Casa della signorina Havisham, quegli ambienti infatti sono rimasti come
quando la signorina aveva ricevuto la notizia che il suo futuro sposo l'aveva abbandonata.
Quei luoghi non sono una semplice cornice, ma rappresentano ciò che aveva subito la vita
di quella donna.
CI SONO ANCHE LUOGHI CHE POSSONO ESSERE INTERPRETATI SIMBOLICAMENTE? Sicuramente
alcuni luoghi possono essere interpretati simbolicamente e tra questi troviamo il villaggio
che, soprattutto nei capitoli finali del romanzo, assume un'importanza speciale per Pip.
Egli sa infatti che lì vi può trovare una casa accogliente con vecchi amici (Joe e Biddy)
e un vecchio amore ed è lì che c'è il vero "oro" che aveva abbandonato in nome delle grandi
speranze. Altro luogo con valore simbolico può essere la casa della signorina Havisham.
ESTERNO O INTERNO? Il narratore è interno, è cioè un personaggio della vicenda,
in questo caso Pip.
QUALE FOCALIZZAZIONE? La focalizzazione e sicuramente interna, in quanto il narratore
assume il punto di vista di Pip e di conseguenza conosce e può raccontare solo ciò che
è possibile sapere da quell'angolatura, per forza di cose ristretta e limitata.
FISSA O VARIABILE? È fissa perché il narratore non sposta il suo punto di vista nel
corso della narrazione.
Questo è il primo libro di Dickens che mi è capitato di leggere, e devo dire che mi è
piaciuto davvero un sacco, adatto a chi ama i racconti ottocenteschi firmati Dickens,
abile ad adattare grottescamente situazioni fiabesche alla realtà. Dickens narra tutto
con un tono realistico ed umoristico che spesso mi ha fatto ridere, in particolare quando
Pip dice che "Joe dava alla sua bocca la forma di…" (cioè quando lui e Pip parlavano
solo muovendo le labbra per non farsi vedere da Mrs Gargery), quando zio Pumblechook
lo tormenta con l'aritmetica, quando Pip descrive la bocca di Mr Wemmick come una buca
delle lettere ed in tante altre circostanze rese divertenti dal tono in cui sono narrate
attraverso gli occhi di Pip prima bambino e poi ragazzo. La storia è piena di coincidenze:
Mr Jaggers è casualmente l'avvocato sia di Miss Havisham che di Magwitch, Pip scopre
che Estella è figlia della domestica di Mr Jaggers e di Magwitch, Herbert è il ragazzo
con cui Pip ha litigato in casa di Miss Havisham quando erano bambini e così via...
L'autore è geniale, sarcastico, passionale, parla attraverso le parole del povero Pip,
crea una serie di aspettative sul lettore che saranno completamente stravolte. È un
libro che ci fa riflettere sui valori della vita, sulla povertà...Tutti questi sentimenti
sono espressi con geniale attenzione in una storia commovente, ironica, con dei personaggi
semplici, descritti in tutti i loro minimi particolari con le loro abitudini. Wemmick
ed Estrella sono strepitosi!