VERSIONI DI LATINO
Lucrezio


 De rerum natura 1, 1-9
 De rerum natura 1, 10-13
 De rerum natura 1, 14-16
 De rerum natura 1, 17-20
 De rerum natura 1, 21-27
 De rerum natura 1, 28
 De rerum natura 1, 29-30
 De rerum natura 1, 31-37
 De rerum natura 1, 38-40
 De rerum natura 1, 41-43
 De rerum natura 1, 62-71
 De rerum natura 1, 72-77
 De rerum natura 1, 78-79
 De rerum natura 1, 80-83
 De rerum natura 1, 84-86
 De rerum natura 1, 87-92
 De rerum natura 1, 93-94
 De rerum natura 1, 95-101
 De rerum natura 2, 1-4
 De rerum natura 2, 5-6
 De rerum natura 2, 7-13
 De rerum natura 2, 14-19
 De rerum natura 2, 20-22
 De rerum natura 2, 23-33

Versioni di latino tradotte - Lucrezio


De rerum natura 1, 1-9 ^top
Progenitrice dei Romani, principio del piacere degli uomini e degli dei,
alma Venere, che sotto gli astri vaganti del cielo
il mare [solcato] dalle navi, le terre feconde
popoli, poichè per tuo mezzo ogni specie vivente
si forma e una volta sbocciata può vedere la luce del sole:
te, o dea, te fuggono i venti, te ed il tuo primo apparire
le nubi del cielo, per te la terra industriosa suscita
i fiori sacri, per te ridono le distese del mare
ed il cielo placato risplende di luce diffusa.
Versioni di latino tradotte - Lucrezio


De rerum natura 1, 10-13 ^top
Non appena si svela l'aspetto primaverile dei giorni
e dischiuso prende vigore il fecondo favonio,
per primi gli uccelli dell'aria te annunciano, o dea,
te ed il tuo arrivo turbati i cuori dalla tua forza vitale.
Versioni di latino tradotte - Lucrezio


De rerum natura 1, 14-16 ^top
Poi anche le fiere e gli armenti scorazzano per i pascoli rigogliosi
e traversano a nuoto i fiumi vorticosi: così prigioniero al tuo incanto
ognuno ti segue ansioso dovunque tu voglia condurlo.
Versioni di latino tradotte - Lucrezio


De rerum natura 1, 17-20 ^top
Infine per i mari e sui monti e nei fiumi impetuosi
e nelle frondose dimore degli uccelli e nelle verdi pianure
infondendo a tutti nel petto carezzevole amore
fa sì che nel desiderio si riproducano secondo le specie
Versioni di latino tradotte - Lucrezio


De rerum natura 1, 21-27 ^top
E dal momento che tu sola governi le cose della natura
e nulla senza di te può alle celesti spiagge della luce
sorgere e niente accade di lieto e di amabile,
desidero di averti come compagna nello scrivere i versi
che io cerco di comporre sulla natura delle cose
per il nostro Memmio, che tu, o dea, in ogni tempo
hai voluto eccellesse adornato di tutti i pregi.
Versioni di latino tradotte - Lucrezio


De rerum natura 1, 28 ^top
Tanto più concedi, o dea, eterna grazia alle mie parole.
Versioni di latino tradotte - Lucrezio


De rerum natura 1, 29-30 ^top
Fai che intanto le aspre ferite della guerra
per tutti i mari e le terre restino sopite.
Versioni di latino tradotte - Lucrezio


De rerum natura 1, 31-37 ^top
Infatti tu sola puoi giovare con una tranquilla pace
i mortali, poichè Marte il cui potere dipende dalle armi governa
crudeli impegni della guerra, che spesso nel tuo grembo si rifugia
vinto dall'eterna ferita dell'amore,
e così guardandoti con il tornito collo reclino
sazia d'amore in te, o dea, lo sguardo avido,
e dalla tua bocca dipende il respiro del dio disteso supino.
Versioni di latino tradotte - Lucrezio


De rerum natura 1, 38-40 ^top
Quando egli, o divina, giace appoggiato al tuo corpo santo
piegandoti su di lui, dalle labbra soavi parole
effondi per chi la chiede, o gloriosa, una placida pace per i romani
Versioni di latino tradotte - Lucrezio


De rerum natura 1, 41-43 ^top
Infatti io non posso compiere quest'opera in un tempo
avverso alla patria nè l'illustra stirpe di Memmio
può mancare in una tale discriminazione alla salvezza comune.
Versioni di latino tradotte - Lucrezio


De rerum natura 1, 62-71 ^top
Mentre la vita dell'uomo giaceva senza dubbio turpemente
in terra oppressa dalla pesante religione
che mostrava il capo dalle regioni del cielo
incombendo con un orribile aspetto sopra i mortali,
per primo un uomo mortale greco e osò
innalzare gli occhi e per primo [osò] andare contro di lei
e né la fama degli dei né i fulmini né il cielo col minaccioso
mormorio frenarono lui, ma tanto più hanno sollecitato
l'animo vigoroso, sicchè dediderò per primo forzare
i battenti delle porte della natura.
Versioni di latino tradotte - Lucrezio


De rerum natura 1, 72-77 ^top
Quindi tronfò la vivida forza dell'animo, e di più
andò oltre le mura fiammeggianti del mondo
e attraversò tutta l'immensità con la mente e con l'animo,
da dove da vincitore riporta a noi che cosa possa aver origine,
che cosa non possa, per quale ragione a ciascuna cosa sia un potere finito
e fissata profondamente con un termine.
Versioni di latino tradotte - Lucrezio


De rerum natura 1, 78-79 ^top
Perciò la religione messa sotto i piedi a sua volta
è calpestata, e la vittoria ci rende uguali al cielo.
Versioni di latino tradotte - Lucrezio


De rerum natura 1, 80-83 ^top
In queste cose temo che per caso tu pensi
di inoltrarti nei principi empi della razionalità e che tu
ti incammini per la via del delitto. Quanto a ciò invece più spesso quella
religione generò azioni orrende ed empie.
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De rerum natura 1, 84-86 ^top
Così in Aulide l'altare della vergine Trivia
turpemente imbrattarono col sangue d'Ifianassa
i capi scelti tra i Danai, primi tra gli uomini.
Versioni di latino tradotte - Lucrezio


De rerum natura 1, 87-92 ^top
Non appena a questa la benda sacra, avvolta attorno alle virginali chiome,
scese in modo uguale su entrambi le guance,
e capì che il padre mesto stava davanti all'altare,
e accanto a lui i sacerdoti celavano il ferro,
e che i suoi concittadini piangevano di fronte a lei,
muta per il timore, cadeva a terra essendosi piegata sulle ginocchia.
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De rerum natura 1, 93-94 ^top
E in una tale situazione non poteva giovare
il fatto che per prima aveva chiamato il re col nome di padre.
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De rerum natura 1, 95-101 ^top
Infatti sollevata da mani d'uomini e tremante all'altare
fu portata, non perché una volta compiuta la cerimonia solenne,
potesse essere accompagnata al sonoro canto dell'imeneo,
ma perché impuramente pura, nel giorno creduto destinato alle nozze,
cadesse vittima mesta immolata per mano del padre,
affinchè si desse alla flotta una partenza fausta e felice.
A così gravi misfatti la religio potè indurre
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De rerum natura 2, 1-4 ^top
E' soave guardare da terra le grandi sofferenze altrui
mentre i venti turbano le acque del vasto mare;
non perché è dolce piacere che qualcuno soffra
ma perché è soave vedere da quali mali tu stesso sei privo.
Versioni di latino tradotte - Lucrezio


De rerum natura 2, 5-6 ^top
E' soave anche guardare le grandi battaglie della guerra
disposte sul campo senza una tua parte di pericolo.
Versioni di latino tradotte - Lucrezio


De rerum natura 2, 7-13 ^top
Ma niente è più dolce, che occupare gli spazi sereni
elevati ben difesi dalla dottrina dei saggi,
da dove puoi guardare dall'alto gli altri
e vederli errare qua e là e cercare smarriti la via della vita (filosofia),
gareggiare in ingegno, competere per la nobiltà,
e sforzarsi di notte e di giorno usando grande fatica
di raggiungere grandi ricchezze e impadronirsi del potere.
Versioni di latino tradotte - Lucrezio


De rerum natura 2, 14-19 ^top
O infelici menti degli uomini, o animi ciechi!
In quali tenebre della vita ed in quali grandi pericoli
si trascorre questa vita per quanto breve essa sia. Come non vedere
che nient'altro la natura reclama per sé, se non che
il dolore sia rimosso e lontano dal corpo, e nell'anima
essa goda di un senso di gioia, libera da affani e da timori?
Versioni di latino tradotte - Lucrezio


De rerum natura 2, 20-22 ^top
Dunque vediamo che alla natura del corpo occorrono
ben poche cose, che tolgano il dolore,
e siano anche in grado di procurare molti piaceri.
Versioni di latino tradotte - Lucrezio


De rerum natura 2, 23-33 ^top
Talvolta è più gradito anche se la natura stessa non lo richiede,
se non ci sono in casa statue dorate di giovani
che reggono con le mani destre fiaccole luminose,
per dare luce ai conviti notturni,
né il palazzo brilla d'argento e risplende d'oro
né le cetre fanno risuonare le volte a cassettoni dorati,
mentre tuttavia distesi fra amici su di un morbido prato
accanto ad un ruscello sotto i rami di un alto albero
senza grandi spese ristorano piacevolmente il corpo,
soprattutto quando la condizione del tempo è bella e la stagione
copre di fiori le verdeggianti erbe.


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